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CASTORFISH

Nome: CastorFish, il fitopesce modellatore
Dimensioni: cm 18x7

 

 

Castor Fish è un animalegno pelagico xilofago, letteralmente un mangiatore di legno, ma gli zoofitologi preferiscono attribuirgli l’appellativo di modellatore, per il fatto che gli animalegni non si nutrono di cibo ma d’immaginazione.

A un profano parrebbe che CastorFish mangiucchi i legni alla deriva che incontra in mare, in realtà li modella sgranocchiandoli, contribuendo a dar loro una forma onirica; è così che nutre la sua immaginazione. Questa specie, unica al mondo come ogni animalegno, non è mai stata avvistata viva in natura, ma si sospettava della sua esistenza fin da quando alcune popolazioni litoranee della Nuova Zelanda avevano cominciato a raccogliere sulle spiagge i loro totem apotropaici, che sono chiamati scientificamente fitomorfoplasmi.

Si è avuta la conferma dell’esistenza di Castor Fish quando due allievi del noto zoofitologo Hermann Hoem (l’italiano Carlo Ligneo e il francese Jean de Mandeville, che non ha nulla da spartire con l’omonimo cavaliere medioevale che scrisse Le livre des merveilles du monde) hanno trovato l’unico individuo di questa specie spiaggiato a Opape beach, in Nuova Zelanda, nel 2010.

Ed ecco così svelato l’animalegno fantasma che molti credevano frutto della sfrenata immaginazione di Hermann Hoem e che ora invece possono ammirare al museo degli animalegni di Pantàlia.

Tuttavia, come tutti gli animalegni, non è possibile osservarlo nella sua interezza, c’è sempre qualcosa che sfugge nel flusso della sua metamorfosi. Per esempio la mandibola inferiore è consumata a causa del lavoro di modellamento effettuato su centinaia di legni alla deriva, del resto CastorFish non è una creatura adamantina. Per il resto, la comune percezione scivola sicura sui suoi lineamenti.

CastorFish ha però creato uno squarcio epistemologico nella testa degli zoofitologi: poiché questo individuo è unico al mondo e purtuttavia continuano i ritrovamenti di animalegni spiaggiati, chi oggi provvede a modellarli? Si sospetta l’esistenza di almeno un altro animalegno pelagico xilofago.

Chi dovesse avvistarlo è invitato a rivolgersi al laboratorio di analisi zoofitologica del museo degli animalegni di Pantàlia.

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