
FARFELLULA RADIOLARIA


Nome scientifico: Farfellula radiolaria
Dimensioni: cm 15x6
Se la Farfellula fosse un animale corrisponderebbe a un incrocio tra la farfalla e la libellula. Della prima possiede la delicatezza, della seconda l’acrobazia in volo. Due esili zampette, un capo voluminoso da cui sporge un occhio dotato di 25.000 unità fotosensibili. Il pennacchio sommocapitale è in realtà un organo propulsore composto da tre pale; si aprono come un ventaglio e girano come un'elica.
Il suo corpo, costituito dai ripiegamenti di un preziosissimo tessuto detto fitomacramè, ospita colonie di minuscoli protozoi marini dallo scheletro siliceo, i radiolari. La Farfellula si nutre dell’immaginazione prodotta dalle loro svariate forme geometriche. Per catturarli si libra sopra il mare (è spesso confusa con i pesci volanti) in attesa che essi evaporino dagli spruzzi delle onde. La farfellula allora stende i suoi filamenti e i radiolari, mentre ascendono al cielo disseccandosi, s’impigliano nella sua rete di fitomacramè, poi lei li incorpora.
Gli zoofitologi hanno sottoposto il suo corpo agli infrarossi e hanno scoperto al suo interno migliaia di microcamere, ognuna con la forma del radiolare ospitato. Non ce n’è una uguale ad un’altra. Le camere sono 8.000, mentre le specie di radiolari conosciute dai biologi sono circa 5.000. La farfellula è uno scrigno d’arte naturale d’incomparabile importanza. Se si srotolasse il suo corpo di macramè si otterrebbe un tessuto largo 15 centimetri e lungo 3 chilometri, più complesso di un broccato astratto. Uno spettacolo che nemmeno il sarto più raffinato potrebbe immaginare. Un noto stilista italiano ha offerto 150.000.000 € per la Farfellula, il museo dei fitomorfoplasmi di Pantalia ha negato la richiesta perché significherebbe distruggere questo esemplare unico.
Ernst Haeckel scrisse che "i radiolari sono come un alfabeto di possibilità, come se il mare sognasse nelle sue profondità tutte le future permutazioni delle forme organiche e di quelle inventate, dalle spine dorsali ai ponti e dalla Terra alle stelle."
La Farfellula nasconde nel suo corpo un patrimonio d'immaginazione geometrica, prezioso quanto quello delle forme asimmetriche che compongono il regno animalegno a cui lei stessa appartiene. Per questa ragione gli zoofitologi la reputano l'anello di congiunzione tra l'ordine e il caos, l'armonia e la creatività, la sintesi della bellezza.

