
IPPOCASTANI

Gli anima-legnetti prendono vita attraverso le storie. Attenzione però, nel regno animalegno non le si può inventare di sana pianta senza la supervsione di Omero e di Pan, altrimenti si rischia di fare un papocchio, come quello di Christian Andersen che ha rovinato una famiglia, la nostra.
Io, che mi chiamo Ippolita, e mio figlio Ippomene non possiamo unirci a Ipparco per far famiglia finché qualcuno non riscrive la sua storia. Già, perché quella del Brutto Anatroccolo nella quale lui è stato imprigionato è quella sbagliata. Omero conosce la storia vera, dovrebbe rimettere le cose a posto scrivendola. Il fatto è che ora è impegnato con questo negozio narrativo, è sempre in giro per presentare i Woodys alle persone che non li conoscono.
Anche io, Ippomene, voglio dire la mia. Da quando sono venuto alla luce non ho ancora visto la mia vera storia. Non sto nemmeno in una favola, ma in un cartone animato coreano per bambini e mi chiamano con un nome impronunciabile. La missione affidataci da Madre Natura è portare messaggi di autenticità ai grandi, mica divertire i bambini. Se Omero non si sbriga a mettermi nella mia storia real fantasy, giuro che la prima storia per adulti che passa di qui ci salto sopra, e chi s'é visto s'é visto.
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