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IL TARTADRILLO

Sono un navigante dell'infinito. Sono arrivato sulla Terra dopo aver assorbito la conoscenza dell'universo e di ciò che è oltre. Sotto la luce del vostro sole mi sono fatto levigare dall'acqua con cui ho iniziato a misurare lo scorrere del mio nuovo tempo. Per questo sono anima-legnetto classificato nella specie pantarei. 

Il mio nome è temporaneo, è stato scelto al mio arrivo, quando la tartaruga e il coccodrillo stavano prendendo forma. Il sublime design che Madre Natura mi ha donato è sintesi di armonia e lucentezza. Sono una forma fluttuante, sono il legno filosofale. Sto finendo di assorbire la vostra conoscenza e poi partirò per Allòteros e prenderò un altro nome. Sotto il mio scudo si addensa una materia filosofale in cui sono incorporate tutte le idee, i fatti e le verità, l'autocoscienza del cosmo, le rappresentazioni e le intenzioni, i metodi, realtà e mente, la fantasia, il sogno, il vuoto. L'Aleph. C'è il tacito, c'è l'esplicito, c'è l'incorporato. L'indicibile, l'invisibile, l'inaudito. Ci sono i come, i dove, i chi, i perché e i prossimi quando, i non luoghi, due tunnel gravitazionali (di cui uno inesistente) e tutto ciò che manca. 

Nel mio viaggio infinito ho incontrato un essere simile a voi. Diceva di aver "visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare", non sapendo che neanche lui può immaginare quelle che ho visto io. Oltre a quanto so io, per quello che mi risulta, c'è il niente: una non cosa che sto cercando di conoscere fin dall'inizio del mio viaggio. 

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Leggi anche la biologia del Tartadrillo.

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