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IL FANTAPIPPO

- Uuuuh! Hanf, hanf.

- Uuuuh! Hanf, hanf.

Ogni volta attorno a lui si faceva il deserto. Tutti gli anima-legnetti si rintanavano sotto i sassi o dietro i giunchi. Mai che iniziasse un discorso o una relazione. Si divertiva a fare lo spauracchio.

Solo dopo che fu intervenuto il Tartadrillo capimmo che aveva anche lui i suoi problemi. Nonostante fosse di legno, non riusciva a stare a galla in questo mondo. Anzi, più si agitava e più andava a fondo. Restava giù nelle depressioni del fiume fino a che le sue fibre tiravano stringendogli la gola. Allora saltava fuori dall'acqua e annaspava come un asfittico. Noi altri, credendo fosse un fantasma, scappavamo. E lui ogni volta rimaneva solo. 

Un giorno incontrò il Tartadrillo. Oh! Quel tizio era talmente sicuro di sé che non faceva una piega. FantaPippo continuava a saltargli davanti urlando e spalancando le braccia.

 

- Uuuuh! Hanf, hanf.

- Uuuuh! Hanf, hanf.

 

All'improvviso: patatrAK! Erano spuntate fuori dall'acqua due rocce traumatiche. Lui c'era andato a sbattere e s'era spezzato alcune ramificazioni. 

Il Tartadrillo aveva capito che FantaPippo s'agitava perché non sapeva stare a galla, così gli disse: - per forza, quando c'è corrente non ti devi impuntare. Lasciati trasportare, rilassa le fibre come fanno tutti gli altri legni.

FantaPippo fece un lungo respiro e si lasciò andare alla corrente, senza più temerla. Capì che bisogna seguire la propria natura e che un legno sta a galla per forza. Smise di fare lo spauracchio, ritrovò l'amicizia degli altri anima-legnetti e la propria autostima; forse troppa. Ora crede di essere discendente di Pippo, il cartone animato di Walt Disney, per la somiglianza e perché si sente un "legno animato".

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Leggi anche la biologia del FantaPippo.

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