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LA RAGNAGOSTA

In origine ero un'aragosta, ma sbattendo contro i giunchi mi sono spuntate le canne in testa. Grazie alle mie ramificazioni prensili ho salvato alcuni Woodys dalla legnoporosi, il morbo micidiale che colpisce gli anima-legnetti abbandonati. 

Dopo varie peripezie mi sono arenata su una spiaggia. Un bambino mi ha trovata e regalata alla sua mamma perché la aiutassi in casa. Da allora sono la regina della cucina e il simbolo della collaborazione. 
"Mamma, ti regalo questa Ragnagosta perché sa far di tutto. Strappa, taglia, pela, affetta. Infila gli stuzzichini nelle tartine. Toglie le bucce dalle fette di salame e i semini dai pomodorini. Se le metti il muso nella pasta fresca forma i bucatini con un soffio, con uno starnuto i maccheroni. Se respira al contrario si trasforma in un aspirabriciole, bravo soprattutto negli angoli. Quando c'è puzza è una salvezza per tutti: quella dei cavoli bolliti la aspira come fa lo zio quando tira su col naso, per le puzzette di papà basta appiccicargliela alla cintura dei pantaloni. E poi stura i lavandini con degli schiocchi uguali a quelli di papà quando ti dà i baci. Anche a me può dare i baci quando cado dalla bici. Ma soprattutto, quando sei giù di morale ti fa da amica, puoi mettere in bocca le sue canne .. hem ... così puoi suonarti una belle serenata per flauto". 

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Leggi anche la biologia della Ragnagosta

Ebook "La Ragnagosta"

Oggetti narrativi

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